Al momento le e-cig sarebbero l’unica alternativa soft alle sigarette normali per chi non riesce a smettere di fumare. Così si pronuncia la Società Italiana di Tossicologia riunita a Bologna in occasione del suo 18° Congresso Nazionale. Le sigarette elettroniche hanno dei rischi, quindi ma ridurrebbero i danni. I dati dicono che milioni di persone non riescono a smettere di fumare, sottolineano in una nota i medici, “le scienze che si occupano di salute non hanno solo il compito di promuovere campagne contro il fumo, ma devono trovare soluzioni emergenziali per contenere il più possibile il danno. E-CIG e sistemi di riscaldamento del tabacco non sono privi di rischi, perché contengono la nicotina, tossica tra l’altro per il sistema cardiovascolare, ma hanno una quantità estremamente bassa di prodotti della combustione. Il fumo di sigaretta produce e veicola nei polmoni (e quindi nel sangue) decine di sostanze cancerogene e particelle solide: le prime risultano ridotte del 90% in E-CIG e sistemi di riscaldamento del tabacco, assenti le altre. La tossicità è quindi ridotta di molto”.
I numeri
Ogni anno sono circa 6 milioni i decessi dovuti al fumo, di cui 600mila per fumo passivo. Si stima che nel XXI secolo saranno 1 miliardo le morti legate al tabacco. Inoltre è tossico anche il fumo “di terza mano”, ovvero il residuo che rimane sui vestiti, sulle tende e sulle superfici in generale. Tre fumatori su quattro, tra quelli consapevoli dei pericoli del tabacco hanno intenzione di smettere, ma solo l’1-3% dei fumatori che ci provano, in un anno, riesce a smettere.
“Le sigarette elettroniche sembrano indurre meno danni sull’organismo, almeno nel breve termine, rispetto alle sigarette tradizionali – continuano gli studiosi – pur constatando che ciò non equivale all’assenza di danni e non permette di fornire rassicurazioni nel lungo termine”, concludono.