Naso sempre ostruito, dolori al volto, rinorrea, possono essere i sintomi della poliposi nasale. Si tratta di una malattia infiammatoria cronica che colpisce le cavità nasali e può essere molto invalidante per chi ne soffre. Il nome di questa condizione (che colpisce circa il 2-4 per cento della popolazione) è legato proprio alla presenza di polipi nasali in corrispondenza della mucosa del naso o dei seni paranasali.
SINTOMI
Spesso i sintomi, soprattutto in un primo momento, sono sottovalutati. Tra i principali campanielli d’allarme ci sono l’ostruzione delle vie respiratorie con difficoltà a respirare, dolore facciale e mal di testa continui. Nelle forme più gravi, la poliposi nasale può causare la perdita dell’olfatto e del gusto. Questo succede in 9 casi su 10 di quanti sono affetti da poliposi nasale grave e, ovviamente, le ricadute negative sullo svolgimento delle normali attività quotidiane e l’impatto psicologico sono enormi.
CHI E PERCHÈ
Come detto, la poliposi nasale colpisce oggi circa il 2 – 4 per cento della popolazione. Soprattuttogli adulti (con più di 18 anni) e in particolare sopra i 40 anni di età. Gli uomini sono più colpiti rispetto alle donne. A causare la poliposi nasale è una reazione infiammatoria di tipo 2 e frequentemente può essere associata ad altre malattie delle vie aeree, che ne aggravano i sintomi.
COME SI INTERVIENE
Proprio per queste sue caratteristiche, la poliposi nasale ha sempre avuto un paradigma terapeutico basato su due cardini: terapia medica tramite l’uso di cortisone e chirurgia. Questi restano i due strumenti importanti per trattare la malattia, anche se ormai esistono anche farmaci biologici molto efficaci. Le biotecnologie hanno fatto passi enormi negli ultimi anni e oggi ci consentono di intervenire sul processo infiammatorio a monte, bloccando alcuni passaggi dell’infiammazione di tipo 2. L’essenziale è che il paziente sia selezionato in modo adeguato, che ad ogni caso sia legato un profondo studio nell’ambito di un team multidisciplinare.