La malnutrizione può essere un grave problema per chi combatte un cancro e, incredibilmente, fino all’80% dei pazienti oncologici risulta malnutrito. Una cattiva alimentazione, spiegano i medici, è quasi sempre legata ad una maggiore morbilità, ma anche a tassi di mortalità più alti e ad una minore capacità dei pazienti di tollerare le chemioterapie. Insomma, ancora una volta l’alimentazione si conferma un’arma efficace contro il cancro, ma anche un grosso problema se inadeguata.
L’indagine
A mettere in luce le carenze del sistema è un’indagine realizzata con le sezioni young di Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), Airo (Associazione italiana di radioterapia e oncologia clinica) e Sico (Società italiana di chirurgia oncologica). Indagine che evidenzia come l’atteggiamento nei confronti di questo problema sia estremamente variabile tra oncologi, chirurghi e radioterapisti a causa della mancanza di una collaborazione strutturata. Su 215 operatori sanitari italiani under 40 si scopre che, secondo il 57% degli intervistati, il 57% dei malati di cancro sono stati regolarmente sottoposti a screening nutrizionale. La tempistica della valutazione nutrizionale era alla diagnosi (37,8%), prima dell’intervento chirurgico (25,9%), dopo l’intervento chirurgico (16,7%), prima della radiochemioterapia (13,5%) e dopo la radiochemioterapia (7%). Per quanto riguarda la gestione dello stato nutrizionale dei pazienti oncologici, il 41,8% non ha seguito uno specifico protocollo a causa della mancanza di corsi educativi (14,5%), supporto finanziario (15,3%) e comprensione (13%).
Il paziente al centro
L’indagine si è focalizzata principalmente su alcuni tumori: esofagogastrico, epato-bilio-pancreatico e colorettale ed evidenzia con chiarezza anche un altro dato, vale a dire la necessità di sostituire il tradizionale approccio uguale per tutti con una visione che possa mettere il paziente al centro, riuscendo così a ridurre al minimo gli eventi avversi e migliorando l’effetto delle terapie. Il tema della nutrizione è anche al centro del dibattito a livello istituzionale, e l’Atto di indirizzo 2023 del ministero della Salute sottolinea, tra l’altro, l’importanza per i pazienti oncologici degli alimenti a fini medici speciali definiti come supplementi nutrizionali orali (Ons), ritenuti un importante strumento per combattere la malnutrizione, aumentare l’aspettativa di vita e contribuire anche a una diminuzione dell’impatto sul Servizio sanitario nazionale nel suo complesso.