Tempo di lettura: 3 minutiUn’indagine di Eurispes si è focalizzata su giovani e adolescenti della Sardegna per capire in che modo sta prendendo forma il tabagismo tra i giovanissimi. Secondo l‘ultima stima dell’Istituto Superiore di Sanità nel 2019 erano 11,6 milioni gli italiani che avevano rapporti con il consumo di tabacco. Una quota importante, pari al 22% della popolazione. All’interno di questo dato emerge la crescita del numero delle fumatrici e l’11,1% costituito da giovani tra i 14 e i 17 anni.
Dalla ricerca dell’Eurispes risulta che il 49,4% dei ragazzi ha iniziato a fumare prima di avere raggiunto 18 anni di età, e il 48,7% tra i 15 e i 18 anni. A diventare precocemente abituali consumatori sono di più i ragazzi (62,1%) anziché le ragazze (29,9%). I giovani fumatori sardi non fumano, inoltre, soltanto sigarette tradizionali, ma anche tabacco trinciato (55%) e le sigarette elettroniche (23,5%).
L’indagine Eurispes sul tabagismo
Hanno partecipato all’indagine 1.259 adolescenti di 34 diversi Istituti scolastici della Sardegna di età compresa tra i 13 e i 18 anni. Le scuole, che attraverso l’adesione dei loro studenti hanno sostenuto il progetto di ricerca, sono state individuate in diverse aree geografiche della Regione per essere ben rappresentative: 5 scuole secondarie di secondo grado nella Città Metropolitana di Sassari, 5 nel Nord-Est Sardegna, 4 a Nuoro, 3 nell’Ogliastra, 5 a Oristano, 7 nella Città Metropolitana di Cagliari, 2 nel Medio Campidano e 3, infine, nel Sulcis-Iglesiente. L’indagine è stata realizzata dall’Eurispes grazie al contributo dell’Assessorato regionale alla Programmazione e Bilancio e alla collaborazione con l’Assessorato regionale alla Pubblica Istruzione. L‘iniziativa sul tabagismo rientra in un percorso già intrapreso e al momento in corso attraverso il quale, in un periodo molto critico per tutti, si è voluto rivolgere uno sguardo più attento al mondo delle giovani generazioni e, in particolare, alle scuole.
Uno studente su quattro chiede i soldi ai genitori per acquistare le sigarette
Per comprare le sigarette gli adolescenti sardi devono sostenere una spesa settimanale da 5 a 10 euro nel 31,1% dei casi, da 11 a 20 euro nel 17,4% dei casi e più di 30 euro nel 6,2% dei casi. Utilizzano risparmi personali (33,6%) o ciò che hanno guadagnato da lavori occasionali e/o stagionali (28,1%). Uno studente su quattro chiede aiuto alla famiglia per acquistare un pacchetto di sigarette, e una sparuta quota di fuomatori si fa prestare i soldi necessari dagli amici (1,9%). Dall’indagine emerge che le famiglie sono spesso al corrente del tabagismo dei figli (51,7%). I ricercatori hanno quindi indagato quale fosse anche il rapporto degli adulti, e cioè i genitori, con il fumo. Si scopre che più della metà degli intervistati (il 56,5%) ha genitori non fumatori, mentre il 29,4% dei ragazzi afferma che a fumare in casa e con una certa regolarità è almeno uno dei due genitori.
La motivazione principale che spinge i ragazzi a fumare la prima sigaretta risulta essere la curiosità (40,3%) e, solo in misura minore, il fatto di appartenere a gruppi amicali in cui qualcuno fuma (16,4%). Il 21,7% dichiara, inoltre, di avere tentato di smettere almeno una volta nella sua giovane vita, segno della consapevolezza che il tabagismo può diventare nel tempo una dipendenza sempre più problematica. Chi ha provato a smettere – in prevalenza le ragazze (44,1%) – ammette di averlo fatto senza esservi riuscito. Quasi tutti gli intervistati hanno espresso la volontà di liberarsi dalla dipendenza, benché uno su dieci (9,9%) non sia assolutamente interessato a farlo. Tra le ragazze emerge, inoltre, una maggiore propensione a scelte da mettere in pratica nel breve termine (32,9%).
Gli intervistati sono a conoscenza del fatto che il tabagismo comporta rischi per la salute, anche quando si tratta del cosiddetto fumo passivo subìto da chi non è fumatore (45%), ma non è così per tutti. Hanno cognizione dei divieti e delle sanzioni che normano l’uso della sigaretta il 67% degli intervistati. Sono anche consapevoli che a scuola non si può fumare, ma il 71,7% ritiene giusto che lo si faccia negli spazi esterni come giardini, piazzole o cortili. Eppure, c’è chi fuma anche nei locali della scuola (58,2%). Un ragazzo su cinque dichiara di farlo in modo abituale, e uno su due dichiara di avere ricevuto almeno un reclamo dal personale scolastico per avere infranto il divieto. I ragazzi dichiarano di riconoscere l’impegno della scuola per informarli sui rischi del tabagismo, ma uno su dieci dichiara di non avere ricevuto informazioni in merito e il 32,8% sostiene che la scuola non avrebbe mai provveduto a informarli sui rischi del tabagismo.