L’odontoiatria continua ad essere inaccessibile per molto italiani. Sono addirittura 30 milioni i concittadini che avrebbero bisogno di cure a causa di un’infiammazione più o meno grave delle gengive, ma solo il 17% dichiara di aver ricevuto diagnosi e appena il 3% si è sottoposto a una terapia adeguata. I dati, allarmanti, sono stati resi noti oggi per la Giornata della parodontite.
INFORMAZIONI
Spesso è anche una vera e propria mancanza di cultura della prevenzione a spingere le persone a trascurare la salute della bocca. Per questo al numero verde 800-144979 e attraverso l’Help-Desk prevenzione@sidp.it, gli esperti della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP) saranno disponibili per dare informazioni e rispondere ai dubbi.
PROTESI
Nicola Marco Sforza, presidente SIdP, chiarisce che circa 3,5 milioni di italiani con parodontite grave rischiano la perdita dei denti Inoltre, questa malattia è causa di un terzo delle protesi fisse e del 40% delle protesi mobili. Purtroppo, sono pochissimi i pazienti che conoscono realmente i rischi della paradontite (1 paziente su 4). E, soprattutto, sono in pochi a sapere che questa patologia può essere scongiurata intercettando precocemente l’infiammazione gengivale. Se una parodontite negli stati più iniziali viene trattata in maniera corretta si riduce la probabilità di perdere denti nell’arco di dieci anni.
SINTOMI
Nelle fasi iniziali, i sintomi della parodontite sono principalmente il dolore, il gonfiore, il sanguinamento e l’arrossamento delle gengive. A questi, spesso, si aggiunge anche l’alito pesante (alitosi). Nel tempo, se non si interviene, l’osso si riduce e i denti diventano instabili. Si spostano e la masticazione diventa dolorosa. Va detto che solo di rado una parodontite diventa dolorosa, a meno che un’infezione non causi una raccolta di pus (ascesso) in una tasca. Come mettersi al riparo da ogni rischio? Approfittando dell’esperienza del proprio odontoiatra di fiducia, naturalmente, richiedendo una semplice visita di controllo.