«Preparati, senti il tuo respiro, prendi fiato, giù». Chi conosce l’emozione delle immersioni apnea ne viene rapito al punto da non riuscire a pensare ad altro, quando si avvicinano le vacanze è solo il momento di scegliere la meta più adatta. C’è però molto da sapere sul “mondo di sotto”, i rischi e le insidie (che i professionisti conoscono bene) possono essere diverse, soprattutto se a immergersi sono persone non più giovanissime. Senza avere la pretesa di voler essere esaustivi proviamo a capire quali sono i fattori che entrano in gioco e quali sono i rischi maggiori. Chi si immerge in apnea deve sapere che sott’acqua, in assenza si ossigeno, il corpo si affatica molto più velocemente. Questo può portare a sopravvalutare le proprie possibilità, abituati ai limiti fisici della terraferma. Poi c’è il freddo (soprattutto se non si usa attrezzatura professionale), la pressione che aumenta a mano a mano che si scende in profondità. E proprio la profondità è legata ad un fenomeno fisico dei più rischiosi, la cosidetta “narcosi da azoto” o “ebbrezza da alti fondali”.
“Ubriachi” di profondità
Questo fenomeno non riguarda chi si immerge solo per hobbie, visto che riguarda profondità importanti (generalmente tra i 30-35 metri), ma dipende molto anche dalle nostre condizioni fisiche. I sintomi sono euforia o ansia, mancanza di coordinazione, calo della concentrazione; insomma, un po’ come essere “ubriachi” a causa della profondità.
Al di là degli effetti di profondità così elevate, sarebbe bene sottoporsi a controlli al cuore prima di indossare maschera e boccaglio. In questo senso può essere un grande aiuto l’iniziativa promossa dall’associazione Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri e dalla Fondazione “per il Tuo cuore” HCF Onlus per offrire la possibilità di prendersi cura meglio del proprio cuore, anche lontano da casa, in viaggio o quando non è possibile raggiungere il proprio medico.
La Banca del Cuore
Si tratta di una “cassaforte” virtuale che custodisce l’elettrocardiogramma con i valori della pressione arteriosa e i dati clinici. Grazie ad un BancomHeart personale con i dati d’accesso la si può aprire all’occorrenza, anche a distanza, tramite computer, tablet e smartphone. Per saperne clicca qui.