In Italia ci sono circa 130mila persone che vivono con l’Hiv. È l’ultimo dato disponibile dell’Istituto superiore di Sanità, che si riferisce al 2016. Secondo l’Iss, ogni anno vengono diagnosticati 4mila nuovi contagi. Il numero complessivo è stabile da 5 anni, ma non è così per la fascia d’età compresa fra i 25 e i 29 anni, per la quale i casi sono in aumento.
Nella relazione Aids 2017, inviata al Parlamento il 12 settembre 2018, sono stati illustrati i numeri dei contagi, oltre alle attività, portate avanti dal Ministero, di informazione, prevenzione, assistenza e attuazione di progetti relativi all’Hiv/Aids.
Dati epidemiologici
Secondo i dati dell’ultimo report UNAIDS, nel 2016 ci sono state, in tutto il mondo, 1.8 milioni di nuove diagnosi di infezione da HIV e sono 36.7 milioni le persone che vivono con l’infezione da HIV. Gli ultimi dati forniti dall’ECDC (Centro Europeo per il controllo delle Malattie), riferiti al 2016, riportano 29.444 nuovi contagi da HIV nei 31 paesi dell’Unione Europea e dell’Area Economica Europea (EU/EEA). L’Italia, con un’incidenza del 5,7 per 100.000 abitanti, nel 2016, si posiziona al 13° posto, al pari della Grecia, rispetto ad altri paesi dell’Europa occidentale. L’incidenza delle nuove diagnosi di infezione da HIV è diminuita lievemente tra il 2012 e il 2016. Nel 2016, le regioni con l’incidenza più alta sono state il Lazio, le Marche, la Toscana e la Lombardia. Negli anni si osserva un aumento dell’età mediana alla diagnosi, nonché un cambiamento delle modalità di trasmissione: diminuisce la proporzione di consumatori di sostanze per via iniettiva, ma aumenta la proporzione dei casi attribuibili a trasmissione sessuale, in particolare tra maschi che fanno sesso con maschi (MSM).
Il numero di decessi in persone con AIDS è stabile dal 2010 mentre aumenta progressivamente la proporzione delle persone con nuova diagnosi di AIDS che scopre di essere HIV positiva nei pochi mesi precedenti la diagnosi di AIDS.