Cardarelli, concorso deserto. In tanti si lamentano per la mancanza di opportunità di lavoro, ma alla prova dei fatti sembra che in pochi abbiano voglia di trovare un impiego. Una realtà che stupisce, perché in questo caso non si parla di lavori sottopagati e precari (spesso proposti in nero), bensì di impieghi a tempo pieno e indeterminato della pubblica amministrazione. Torna così centrale un tema che particolarmente ha infiammato le arene televisive negli ultimi mesi, complici i cambiamenti proposti dal Governo in fatto di Reddito di Cittadinanza.
CONCORSI DESERTI
Ad accendere un faro su una questione che deve far riflettere è stavolta il Cardarelli di Napoli, che ieri (8 marzo) e di oggi (9 marzo) ha proposto al Palapartenope le prove scritte per reclutare personale a tempo indeterminato nelle qualifiche di assistenti informatici e geometri. Si tratta di due concorsi che erano stati banditi negli anni precedenti ma che negli ultimi mesi avevano avuto un nuovo impulso nell’ambito del piano di rinnovamento e potenziamento organizzativo che l’Ospedale sta portando avanti.
I DATI
Il concorso di assistente tecnico informatico aveva visto la candidatura di 211 persone, ma alla prova scritta effettuata nella giornata di ieri si erano presentato solo in 36. Nella giornata di oggi, invece, si è tenuta la prova scritta per il concorso a tempo indeterminato di assistente tecnico geometra; in questo caso i candidati erano 440 ma i partecipanti sono stati 79. In entrambi i casi il rapporto tra iscritti e partecipanti è stato del 17%. Il titolo di questa strana storia potrebbe essere dunque: Cardarelli, concorso deserto.
CRISI
Immaginando un grande afflusso di partecipanti, l’Azienda Cardarelli aveva scelto di far svolgere le prove nei locali del Palapartenope, che può accogliere comodamente centinaia di persone. Vista l’affluenza reale, le prove si sono svolte in un clima quasi surreale. Ora, data la ridotta partecipazione alla prova scritta, il Cardarelli ha programmato di accelerare sulle prossime prove, così da velocizzare l’entrata in servizio di quanti risulteranno vincitori. Resta tutto da indagare un fenomeno che appare paradossale, con tantissimi giovani pronti a denunciare la mancanza di occupazione, ma allo stesso tempo prove di concorso che vanno deserte. In questo manicomio – avrebbe detto qualcuno – succedono cose da pazzi. Cardarelli, concorso deserto