In Europa, 32 milioni di persone soffrono di diabete, ogni anno sono 686 mila le morti per la patologie o per problematiche correlate. L’European Diabetes Forum Italia (EUDF Italia), insieme alle associazioni impegnate nel settore del diabete, ha stilato 15 raccomandazioni. Si tratta delle priorità che l’UE dovrebbe supportare affinché gli Stati Membri sviluppino politiche sul diabete in quattro ambiti chiave: identificazione precoce; cure eque di elevata qualità; valorizzazione delle persone; sostegno a scienza e tecnologia.
Diabete uccide 686 mila persone all’anno
Ogni anno nell’UE muoiono oltre 686 mila persone a causa del diabete o di patologie correlate, una ogni 46 secondi. Ad oggi sono 31,6 milioni le persone nell’UE affette da diabete (l’equivalente della somma delle popolazioni di Paesi Bassi, Portogallo e Croazia). Con l’aumento di questa pandemia silente, si prevede che il numero di pazienti aumenterà fino a 33,2 milioni entro il 2030. Nell’area europea cresce il numero di giovani con diabete di tipo 2 e adolescenti con tipo 1 che sono 295 mila in totale. Nel 2021, il costo complessivo del diabete a carico dei sistemi sanitari dell’UE ammontava a 104 miliardi di euro. Il 75 per cento di questi costi è imputabile a complicanze potenzialmente evitabili. Di conseguenza, la diagnosi precoce e la migliore gestione della malattia abbatterebbero i costi, aumentando la sostenibilità dei sistemi sanitari.
Documento strategico
Il documento di impegno della comunità diabetologica rivolto ai candidati delle prossime elezioni europee di giugno 2024 è stato presentato ieri all’attenzione dei candidati italiani in un incontro dallo European Diabetes Forum Italia (EUDF Italia). Primi firmatari del documento, insieme al Coordinatore European Diabetes Forum Italia, prof. Agostino Consoli e al Presidente European Diabetes Forum, prof. Stefano Del Prato, sono stati, il prof. Riccardo Candido, Presidente AMD e FeSDI, e il prof. Angelo Avogaro, Presidente SID e Past President FeSDI. EUDF Italia è un network indipendente che collabora con società scientifiche, associazioni, politici, industrie del farmaco ecc. al fine di tradurre i risultati della ricerca in azioni politiche per una migliore cura del diabete a livello nazionale.
Ruolo della politica
«L’adesione a questo documento, con la promessa di impegno a sostegno della comunità diabetologica, da parte di quindici parlamentari italiani appartenenti trasversalmente a tutti gli schieramenti è la dimostrazione che la politica italiana presta attenzione al tema. L’evento di oggi vuole diffondere la consapevolezza e l’adesione rispetto ai temi di questo documento d’impegno anche a tutta la comunità scientifica e al mondo delle associazioni dei pazienti affinché il suo contenuto possa essere patrimonio comune e affinché la sua piena condivisione possa rafforzare l’impegno per la traduzione dei risultati della ricerca in azioni politiche per una migliore cura del diabete», dichiara il prof. Agostino Consoli, Coordinatore di EUDF Italia.
«La Comunità Europea ha dimostrato particolare interesse al problema del diabete come evidenziato dalla Risoluzione promulgata nel novembre 2022. Quell’impegno rappresenta lo spunto affinché sempre maggiore salute e qualità di vita venga garantita alle persone affette da diabete, facilitando la prevenzione della malattia e delle sue complicanze, garantendo un’accessibilità alle cure uniforme in tutti i Paesi membri, sostenendo la ricerca scientifica e la tecnologica in ambito diabetologico», dichiara il prof. Stefano Del Prato, Presidente EUDF.
Innovazione per invertire la tendenza
«Una diagnosi precoce e un accesso paritario a cure di elevata qualità possono consentire ai diabetici di continuare a condurre una vita appagante e di fornire il loro pieno contributo alla società. Un’efficace prevenzione e gestione del diabete può offrire una maggiore resilienza e sostenibilità dei sistemi sanitari. Le tecnologie innovative e i servizi ad esse associati possono contribuire a invertire la tendenza attuale del peggioramento degli esiti sanitari per le persone con diabete. I decisori politici europei hanno prestato maggiore attenzione al diabete negli ultimi anni. Nel 2022, un secolo dopo la scoperta dell’insulina e 33 anni dopo la Dichiarazione di Saint Vincent in cui sono stati definiti gli obiettivi per la prevenzione e la cura del diabete, il Parlamento Europeo ha adottato una delibera storica in materia di prevenzione, gestione e cure migliori per il diabete nell’UE, invocando piani di intervento nazionali per il diabete nei 27 Stati Membri. L’UE dovrebbe sfruttare questo slancio sviluppando un quadro europeo di supporto aiutando gli Stati Membri a progettare giuste politiche sul diabete», dichiara Federico Serra, Executive Director & General Manager di EUDF Italia.
Piani di intervento nazionali per il diabete nei 27 Stati Membri
«Lo scorso anno, l’Unione Europea ha fatto un passo in avanti chiaro in tema di prevenzione, gestione e cura del diabete. Ma oggi, anche sulla base dei preoccupanti dati epidemiologici su diabete e obesità, patologie croniche in crescita in tutta Europa, è quantomai prioritario procedere verso l’implementazione di interventi strutturali in ciascuno Stato Membro. Solo così sarà possibile affrontare e gestire il diabete come priorità sanitaria, così come identificato, peraltro, anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in ragione dei dati di prevalenza, in continua crescita in tutto il mondo», ha dichiarato il prof. Riccardo Candido, Presidente AMD e FeSDI.
«L’unione di sforzi può garantire alle persone con diabete nell’UE una vita più lunga e soddisfacente, riducendo spese evitabili e rafforzando la resilienza e la sostenibilità dei sistemi sanitari. Tenuto conto delle proiezioni che vedono il diabete una patologia in crescita, è essenziale che l’Unione europea sviluppi un quadro europeo di supporto che assista gli Stati Membri nell’implementazione di politiche efficaci sul diabete», ha concluso il prof. Angelo Avogaro, Presidente SID e Past President FeSDI.