Quello che si sa con certezza è che una dieta ricca di vegetali e frutta (come quella mediterranea) e una vita meno sedentaria hanno un effetto protettivo per la salute. Tuttavia, non sempre la percezione che la propria dieta sia corretta corrisponde alla realtà. Da alcune indagini emerge che una percentuale significativa di italiani crede di seguire la dieta mediterranea, senza che questo si traduca in fatti. Studi ufficiali hanno indagato i comportamenti alimentari nell’arco di tre decadi, e un quarto studio è stato avviato per aggiornare la base informativa risalente agli anni 2005-2006 (INRAN-SCAI 2005-06).
Cosa dicono i dati? Molto dipende dalla zona geografica di appartenenza, ma i numeri mostrano che la quota di popolazione con più di 3 anni che mangia almeno 5 porzioni al giorno di verdura, ortaggi e frutta non supera il 5%.
Eppure se intervistati, spesso, gli italiani esprimono buone intenzioni di adottare una dieta sana ed equilibrata, e comunque ritengono di seguire una dieta tradizionale/mediterranea (la quasi totalità ossia il 92% dei rispondenti con più di 15 anni). Questo puo significare che idealmente vorrebbero seguirla, anche se questo è lontano dalla realtà, soptattutto perché nel tempo gli indici di qualità della dieta si sono allontanati dal modello mediterraneo.
L’European Food Safety Authorithy (EFSA) promuove la raccolta dei dati in tutta Europa con il programma EU-MENU. Il CREA-Alimenti e Nutrizione è incaricato di realizzare il IV Studio sui Consumi Alimentari in Italia (IV SCAI) che ha visto Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità insieme al CREA-Alimenti e Nutrizione, mettere in opera un sistema di formazione innovativo per personale altamente specializzato per la raccolta dei dati.
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