Tempo di lettura: 2 minutiChe emozioni e relazioni sociali siano sempre più rilevanti nella medicina non è una novità. Lo è invece la crescente diffusione di approcci terapeutici “integrati”, nei quali alle cure tradizionali e scientifiche si affiancano quelle emotivo-relazionali. E se la clown terapia è ormai riconosciuta a livello internazionale, soprattutto per i piccoli pazienti, devono esserlo sempre di più gli altri aspetti che fino ad oggi sono stati tenuti fuori. Si pensi ad esempio alle relazioni. Spesso chi è malato vive una specie di sospensione della propria vita, viene privato di ogni possibile socializzazione. Si perdono anche piaceri quali la tavola, il semplice svago e la spiritualità.
A Napoli, nell’ospedale Villa Betania si sperimentano da tempo percorsi di cura integrati in cui il ruolo delle relazioni, di famiglia e amici è preminente nel percorso di guarigione. Un esempio è il recente evento celebrato in occasione della Giornata del nato prematuro, durante il quale è stato promosso un Family Day che ha aperto le porte della TIN ai familiari.
La sostanza delle emozioni
I pensieri, le emozioni, il piacere, la meditazione, le preghiere, le relazioni positive possono diventare messaggi biochimici ed elettrochimici, che aiutano nella cura e spesso giocano un ruolo strategico nella guarigione. La cura e la guarigione sono quindi sempre più legati ad un approccio integrato ed olistico, che riguarda in prima istanza il malato ma che deve anche riguardare “il guaritore”, perché solo un operatore sanitario “sano” ed equilibrato può offrire il giusto e adeguato aiuto. Oggi conosciamo con precisione la fisiologia delle emozioni e sappiamo che, insieme alle terapie mediche, possono avere un ruolo determinante nell’affrontare la malattia.
Il convegno
Questi temi saranno anche al centro di un convegno promosso dalla Fondazione Evangelica Betania in programma a Napoli, sabato 26 novembre (dalle 9 alle 17.30) al Centro Congressi della Federico II. Significativo il titolo scelto «Emozioni e relazioni che curano. L’approccio integrato alla guarigione».