La pandemia ha notevolmente accentuato le differenze di genere. Le donne hanno scoperto che spesso i loro lavori sono più precari ed è aumentato il loro carico di responsabilità familiari e attività casalinghe. In molti casi la DAD è stata motivo di disagio per le madri, che hanno dovuto organizzarsi per seguire i ragazzi, sacrificando le proprie attività. Ciò ha reso le donne più fragili, meno autonome, costrette spesso ad accettare situazioni di violenza psicologica e fisica. Malgrado tutto ciò molte donne hanno proseguito, con forza e tenacia, il loro impegno, in prima linea, nelle corsie degli ospedali o in altre occupazioni essenziali del Paese. “In questo quadro preoccupante – dice la Presidente di Atena Onlus Carla Vittoria Maira – si inserisce l’ulteriore aspetto che riguarda il particolare momento che stiamo vivendo, e cioè il fatto che la pandemia ha interrotto i consueti iter di prevenzione riguardo la salute in genere e quella femminile in particolare, proprio per le tante problematiche che le donne hanno dovuto affrontare e spesso per la difficoltà ad accedere all’assistenza sanitaria, per motivi economici, logistici o per paura di contrarre il virus. Di conseguenza, molte donne potranno scoprire di avere una malattia in fase più avanzata, e molte altre avranno dovuto rinviare un trattamento necessario o non saranno state in grado di effettuare visite di controllo regolari. Sono estremamente preoccupanti i dati relativi all’oncologia, alla salute cardiovascolare e ad altre patologie come il diabete, che dall’inizio della pandemia registrano un calo costante dell’accesso alla diagnosi e ai trattamenti”. Il 22 aprile, data di nascita del Premio Nobel Rita Levi Montalcini, ricorre la Giornata Nazionale della Salute della Donna, voluta dal Comitato Atena Donna insieme al Ministero della Salute, che rappresenta un momento importante per porre al centro dell’attenzione i temi legati alla salute della donna. In questa occasione, negli anni, molti ospedali hanno aperto le loro porte e i loro ambulatori per permettere di effettuare screening e visite gratuite. “Atena da sempre promuove la cultura di una corretta informazione e prevenzione sanitaria, essenziali per intercettare in tempo molte patologie, prima che diventi difficile combatterle – prosegue Carla Vittoria Maira – La Giornata Nazionale deve essere quest’anno l’occasione per lanciare un messaggio forte, che raggiunga tutte le donne, ricordando loro di non trascurare l’agenda della prevenzione e di eseguire gli esami di screening consigliati per fasce di età, nonostante le difficoltà che questo momento comporta”.
La Giornata Nazionale della Salute della Donna
#CONCENTRATISULLATUASALUTE è il messaggio che la Presidente del Senato della Repubblica Maria Elisabetta Alberti Casellati, il Ministro per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna, il Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri Ambasciatore Elisabetta Belloni, l’on. Beatrice Lorenzin ex Ministro della Salute, Ornella Barra co-Chief Wallgreens Boots Alliance, Patrizia Polliotto Presidente IRCSS – Istituto Ortopedico Galeazzi Spa, insieme alla Presidente Carla Vittoria Maira, hanno voluto inviare a tutte le donne attraverso un video, ricordando l’importanza della prevenzione e della scrupolosa e attenta cura di ogni malattia. Anche Rocío Muñoz Morales, preziosa testimonial di Atena Donna e da sempre a fianco di Atena insieme a Raoul Bova, da anni si impegna con la Fondazione ad incoraggiare le donne ad avere più attenzione al proprio stato psico-fisico.
#CONCENTRATISULLATUASALUTE è il messaggio che sarà anche sui braccialetti che sono stati commissionati, come negli anni precedenti, alle donne che si trovano negli istituti di pena, attraverso l’associazione Made in carcere. Carla Vittoria Maira conclude anticipando che Atena ha predisposto anche un progetto da presentare al prossimo W20 per chiedere, in collaborazione con il Ministero della Salute, che la Giornata dedicata alla salute della donna diventi Internazionale, proprio perché la salute femminile è un bene da promuovere, lungo tutto, l’arco della vita, dall’infanzia alla senescenza, e, come ha ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella negli anni precedenti, costituisce un bene primario e collettivo, la cui tutela non deve conoscere ostacoli e limitazioni. È importante dunque invitare le istituzioni a considerare la salute della donna come obiettivo strategico per la sanità pubblica.