L’Europa sta rischiando grosso. Senza troppi giri di parole, è questo l’avvertimento che in questi ultimi giorni di settembre arriva dall’Organizzazione Mondiale della Sanità a causa dell’aumento di contagi che si sta verificando un po’ ovunque nel Vecchio Continente. A parlare è Hans Kluge, direttore regionale per l’Europa dell’OMS ed è proprio lui a dire che la situazione è «molto grave». I nuovi casi settimanali di coronavirus infatti «hanno superato quelli segnalati quando la pandemia ha colpito per la prima volta a marzo». Oltre metà dei Paesi europei, ha sottolineato nel corso di un briefing online, hanno registrato aumenti di oltre il 10% nelle ultime due settimane e in sette Paesi l’incremento è stato pari a più del doppio. Questi numeri, ha concluso, rappresentano un «trend allarmante» e «devono essere una sveglia per tutti». Quella descritta da Kluge suona proprio come l’annuncio della “tempesta perfetta”, un allarme che i governi non dovrebbero sottovalutare.
NEL MONDO
Drammatica la situazione anche nel resto del mondo, dove sono ormai oltre 30 milioni i casi di coronavirus, secondo un calcolo dell’agenzia France Presse basato su dati ufficiali. Dati che mettono ancora una volta in evidenza quanto sia importante arrivare presto alla creazione di un vaccino efficace e sicuro. Moderna saprà probabilmente in novembre se il suo vaccino contro il coronavirus è sicuro ed efficace e se potrà consegnare 100 milioni di dosi al governo americano nei primi mesi del 2021. Altro vaccino che sarà determinante per evitare la sovrapposizioni di sintomi è quello antinfluenzale. In Italia sono già disponibili oltre 17,5 milioni di dosi. Un numero decisamente più alto che negli anni passati, anche se resta aperto il nodo della distribuzione ai medici di medicina generale, sarà infatti indispensabile che le dosi arrivino in tempi rapidissimi presso gli studi così da non vanificare il vantaggio acquisito e, questo è ovvio, sarà altrettanto determinante che da parte dei cittadini vi sia un’adesione senza precedenti.