I suoi compiti vanno dall’accoglienza all’assistenza alla poltrona, ma ha il divieto di intervenire direttamente sul paziente.
Nasce il profilo professionale dell’assistente di studio odontoiatrico, quale “operatore d’interesse sanitario”. Non una nuova professione sanitaria, ma un operatore la cui competenza e formazione, secondo la legge 43/2006, è delle Regioni e , come specifica la legge, non è riconducibile alle professioni sanitarie classiche descritte dalla stessa norma.
Il profilo è contenuto in un recente accordo Stato Regioni su cui le Regioni hanno espresso il loro assenso.
L’assistente di studio odontoiatrico deve possedere l’attestato di frequenza di uno specifico corso di formazione ed è l’operatore che svolge attività di assistenza dell’odontoiatra e dei professionisti sanitari del settore durante la prestazione clinica: predispone l’ambiente e lo strumentario, accoglie i pazienti e gestisce la segreteria e i rapporti con i fornitori.
La sua formazione è di competenza delle Regioni e delle Province autonome che programmano i corsi di formazione e autorizzano le aziende del SsR e/o gli Enti di formazione accreditati alla loro realizzazione, valorizzando le precedenti esperienze istituzionali e associative già esistenti.
Le attività dell’assistente di studio odontoiatrico sono l’insieme delle competenze acquisite nel percorso formativo e riguardano quattro settori: tecnico clinico; ambientale e strumentale; relazionale; segretariale e amministrativo.
Il corso di formazione per assistente di studio odontoiatrico dura non meno di 700 ore suddivise in 300 di teoria ed esercitazioni e 400 di tirocinio.
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