La notizia è sensazionalistica, di quelle che spingerebbe a pensare ad una fake news. Invece è tutto vero: un invito a fare attenzione alla cosiddetta “ameba mangia cervello”. Sul social X è Matteo Bassetti a spiegare che si tratta di una grave infezione che può colpire il cervello. Aggiungendo anche che stando ad un report del Cdc ci sarebbe un legame con l’utilizzo di acqua non sterile per i lavaggi nasali. E proprio per questo bisogna evitare di utilizzare acqua del rubinetto per i lavaggi nasali.
Il rischio
Il tema è serio, anche perché questo allarme non arriva da uno qualunque. Bassetti è infatti direttore di Malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova, e la sua allerta arriva dal commento di un rapporto dei Centers for Disease Control and Prevention che ha preso in esame alcuni pazienti (adulti e anziani già immunodepressi) con infezione da Acanthamoeba e una storia di risciacqui nasali ripetuti e prolungati, eseguiti almeno nella metà dei casi con acqua del rubinetto.
Il caso
Certamente non si sta parlando di rischio per tutti, ma per pazienti immunodepressi: i pazienti presi in esame negli USA sono tutti fragili e quasi tutti avevano usato acqua non sterile per i risciacqui nasali con la speranza di poter alleviare i sintomi della sinusite cronica. Proprio i pazienti avevano dichiarato di aver eseguito queste procedure per mesi, se non anni, prima di sviluppare sintomi, confermando il legame tra l’utilizzo di acqua non bollita e l’insorgenza dell’infezione dall’ameba Acanthamoeba.
Evitare ogni pericolo
Per stare al riparo dal rischio, francamente evitabile, di contrarre questa terribile ameba è sufficiente adoperare per i lavaggi nasali solo acqua sterile. Soluzioni acquistate in farmacia sono perfette e sicure, oltre che molto efficaci. Assolutamente da evitare è l’abitudine di alcuni di usare acqua del rubinetto che, benché potabile e spesso trattata con il cloro, potrebbe nascondere qualche insidia se adoperata per questi lavaggi. Va anche detto che in persone con un sistema immunitario sano il rischio che eventuali batteri o microrganismi possano annidarsi e creare danno è remota. Ma, a scanso di equivoci, meglio seguire i consigli degli esperti.