Dopo i farmaci a bersaglio molecolare e la terapia biologica, la lotta contro il cancro ha trovato ora una nuova potentissima arma: i social media. Si tratta di un non farmaco che mira a combattere il tumore prima ancora che possa formarsi, perché incide sui fattori predisponenti, vale a dire (in questo caso) sugli stili di vita. Si tratta della campagna antifumo della Fondazione Airc per la ricerca sul cancro rivolta soprattutto a giovani e donne. Per sensibilizzare ragazzi e ragazze il progetto coinvolge alcune fra le voci più amate e seguite del web. Da Camilla Boniardi, nota influencer meglio conosciuta come Camihawke, a Chiara Galiazzo, Alice Venturi, Sofia Viscardi, alle K4U. Un gruppo tutto al femminile che, con il supporto degli esperti di Airc, coinvolgerà i fan con modalità, contenuti e toni adatti alla loro età.
DRITTI AL PUNTO
«Per agganciare l’attenzione dei ragazzi su un argomento così serio bisogna parlare la loro lingua. 500 mila visualizzazioni in 24 ore per una story contro il fumo su Instagram sono un bel risultato, sto avendo molte risposte positive», racconta Camihawke. «Sono un’ex fumatrice, avevo in mente da anni l’idea di partecipare ad una campagna contro le sigarette, per questo ho voluto essere ambasciatrice di Airc. Parlo per esperienza: fumare è stupido, si può smettere». Si può, ma i dati dicono che in Italia le cose vanno male. Lo ribadisce Marina Chiara Garassino, responsabile di Oncologia toracica del Dipartimento di Oncologia della Fondazione Irccs Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Il numero di donne che fumano è aumentato del 24% in un solo anno, siamo il fanalino di coda dell’Europa «È assolutamente necessario e urgente arrestare questa tendenza – spiega – se non faremo nulla, fra vent’anni dovremo affrontare una vera e propria epidemia di tumore ai polmoni».
DONNE A RISCHIO
E proprio per le donne il rischio è maggiore, perché il ha su di loro effetti ancora più negativi perché, oltre a fare maggiore uso di sigarette, fumano in modo diverso rispetto agli uomini, con un’inalazione più profonda, che può aumentare sia l’incidenza sia l’aggressività dei tipi di tumore ai polmoni da cui sono colpite. Secondo i dati diffusi dall’indagine internazionale “Global Youth Tobacco Survey”, raccolti per l’Italia dall’Istituto Superiore di Sanità, già fra 13 e i 15 anni un ragazzo su cinque fuma quotidianamente le sigarette tradizionali, mentre il 18% utilizza sigarette elettroniche. Le ragazze sono fumatrici abituali di sigaretta tradizionale nel 24% dei casi, contro il 16% dei coetanei maschi, mentre utilizzano regolarmente la sigaretta elettronica il 22% dei maschi e il 13% delle femmine. La fascia di età dell’iniziazione al fumo di sigaretta è quella della scuola secondaria di primo grado (10-13 anni).