In Italia sono circa 3 milioni le persone affette da un disturbo alimentare (anoressia, bulimia e disturbo da alimentazione incontrollata). L’età di insorgenza dei disturbi si sta abbassando; anche bambini di 10-11 anni possono soffrire di anoressia; non mancano però insorgenze in età adulta, soprattutto nel caso del disturbo da alimentazione incontrollata. Secondo le stime ufficiali, il 95,9% delle persone colpite dai disturbi alimentari sono donne. L’incidenza dell’anoressia nervosa è di almeno 8 nuovi casi per 100mila persone in un anno tra le donne, mentre per gli uomini è compresa fra 0,02 e 1,4 nuovi casi. Per quanto riguarda la bulimia ogni anno si registrano 12 nuovi casi per 100mila persone tra le donne e circa 0,8 nuovi casi tra gli uomini. Ma come si riconosce un disturbo nella sfera alimentare? Maura Manca, psicoterapeuta e presidente dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza, spiega i segnali più comuni a cui devono stare attenti i genitori:
1. Angoscioso senso di non essere belli e di non essere approvati dagli altri
2. Non vedersi mai in linea, non raggiungere mai la forma “perfetta”
3. Vedersi più grossi rispetto a quello che si è realmente (dispercezione)
4. Preoccupazione per il cibo e per le calorie che porta ad un controllo delle etichette e della qualità del cibo
5. Paura di ingrassare che porta a non riuscire a mangiare in tranquillità senza sensi di colpa
6. Autostima e umore legati alla forma fisica. Quando si è più vicini alla forma desiderata ci si sente più forti e sicuri
7. Sensi di colpa dopo aver mangiato
8. Eccessivo esercizio fisico
9. Bere quantità eccessive di acqua e bibite diuretiche, magari accompagnate da tisane e pastiglie.
“I genitori – scrive Maura Manca – devono stare attenti anche al fatto se il figlio va sempre in bagno tendenzialmente subito dopo mangiato, perché c’è il rischio che vada a vomitare. Bisogna fare maggiore attenzione all’odore, al colorito della pelle perché quando si vomita diventa un più bianco e alla presenza degli occhi rossi. Tra i vari segnali ci sono anche i cambiamenti della condotta alimentare come per esempio il rallentare il tempo di assunzione di cibo, ci si mette molto più tempo rispetto a prima, tagliare il cibo in tanti piccoli pezzi e masticarlo lentamente, ricorrere solo a cibi biologici e salutari. Spesso i ragazzi si coprono di più, soprattutto in casa, perché non vogliono far vedere ai genitori il drastico dimagrimento e i loro discorsi sono frequentemente incentrati sul cibo e sul peso, con richieste multiple di conferme su un avvenuto dimagrimento o sullo stato della loro linea. È importante imparare a riconoscere i segnali fin dalla prima infanzia per effettuare una valida prevenzione affinché i problemi non diventino disturbi”.