Per tre giorni tutti abbiamo la possibilità di lottare assieme a chi si batte contro le leucemie, i linfomi e il mieloma. L’Ail torna infatti a scendere in piazza con un appuntamento che è ormai diventato una tradizione e da venerdì 31 marzo, sino al 2 aprile offrirà a chi vorrà sostenere questa battaglia la possibilità prendere delle Uova di Pasqua molto speciali. Per rendere possibile la raccolta fondi è stato necessario l’impegno di migliaia di volontari dell’associazione. Giovani e meno giovani che hanno risposto ancora una volta «presente» e saranno pronti ad offrire un uovo di cioccolato a chi farà una donazione minima di 12 euro. E attenzione, le Uova di Pasqua dell’Ail sono tutte caratterizzate dal logo dell’associazione. Quest’anno 6 grandi chef hanno sposato la causa dell’Ail e donato una ricetta realizzata con la cioccolata delle uova pasquali.
Le passate edizioni
L’iniziativa ha permesso negli anni di raccogliere fondi importanti destinati al sostegno di progetti di ricerca, ma anche all’assistenza e ha inoltre contribuito a far conoscere i progressi della ricerca scientifica nel campo dei tumori del sangue. Proprio grazie a questi risultati e quindi a terapie sempre più efficaci hanno determinato un grande miglioramento nella diagnosi e nella cura dei pazienti ematologici. Tuttavia non ci si può fermare un solo attimo, è necessario continuare su questa strada per raggiungere altr importanti traguardi e fare in modo che le leucemie, i linfomi e il mieloma siano sempre più guaribili. I fondi raccolti saranno usati per sostenere la ricerca scientifica e per collaborare al servizio di assistenza domiciliare per adulti e bambini. L’Ail finanzia oggi, su tutto il territorio, 51 servizi di cure domiciliari, di cui 22 anche pediatrici. Il servizio consente ai malati di essere seguiti da équipe multispecialistiche nella propria abitazione, riducendo così i tempi di degenza ospedaliera e assicurando nel contempo la continuità terapeutica dopo la dimissione.
Cellule staminali
l trapianto autologo di cellule staminali consiste nella somministrazione di chemioterapia o radioterapia, a volte anche entrambe, seguita poi da una reinfusione delle cellule staminali del autotrapiantate. Quindi il paziente è allo stesso tempo donatore e ricevente. Il principio su cui si basa questa tecnica è legato alla spiccata chemio sensibilità di molti tumori del sangue, che hanno la capacità di rispondere e quindi andare incontro ad eradicazione, dopo somministrazione di dosaggi elevati di chemioterapia. Tuttavia, la somministrazione di tali dosaggi, pur avendo la capacità di eradicare la malattia, è gravata da una serie di tossicità, la più importante delle quali è quella midollare. In altre parole, il condizionamento può assicurare un buon controllo della malattia ma con una grave tossicità sul midollo osseo, e distruzione dei precursori delle cellule del sangue. La reinfusione di cellule staminali precedentemente raccolte e conservate è in grado di determinare una rigenerazione del midollo osseo e quindi di superare questo grave effetto collaterale di condizionamento.