Salute mentale, una giornata per sostenere chi soffre
Un open week dedicato al disagio psichico in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale. E’ questo il programma del Policlinico che aderisce all’iniziativa promossa dalla Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere. Da venerdì 8 a domenica 10 ottobre saranno offerti gratuitamente servizi clinico-diagnostici e informativi rivolti alle donne con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sull’importanza della diagnosi precoce e per favorire l’accesso alle cure, aiutando a superare pregiudizi, stigma e paure legate alle malattie psichiche. Colloqui informativi per pazienti e familiari nell’area della psichiatria, colloqui psicologici e un infopoint per “conoscere lo psicologo”, e la possibilità di effettuare un counseling neuropsichiatrico per l’infanzia e per l’adolescenza in telemedicina. Queste le attività proposte dalle equipe dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, di cui alcune richiedono la prenotazione, consultabili dal sito aziendale www.policlinico.unina.it
UN MALE SILENZIOSO
Si stima che in Italia oltre 2 persone su 10 presentino un disturbo mentale grave o lieve/moderato. In particolare, a causa della pandemia, secondo la Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia, sono almeno 150.000 i nuovi casi di depressione dovuti soltanto alla perdita di lavoro generata dalla crisi economica in corso, ad alto rischio sono soprattutto le donne: più predisposte alla depressione e più colpite nell’ambito lavorativo dal Covid-19. «Valutare correttamente l’impatto della pandemia sulla salute dei cittadini significa anche essere consapevoli dei gravi danni che derivano a livello psicologico da due anni di convivenza con il virus» spiega il direttore generale Anna Iervolino. «Ansia, depressione, disturbi del sonno ed effetti post-traumatici da stress sono oggi ostacoli concreti nella vita di moltissime persone; il nostro compito è quello di non sottovalutare questi problemi e, anzi, fare in modo che il sistema sanitario pubblico possa offrire risposte concrete di cura o quantomeno di gestione dei sintomi».