Tecnologia 3D e olografica. La salute dentale diventa 4.0
Per la prima volta in Italia, è stato eseguito un intervento odontoiatrico in cui si sono unite la tecnologia tridimensionale e quella olografica. Un traguardo raggiunto attraverso la collaborazione tra i professionisti dell’UPMC Salvator Mundi International Hospital di Roma e l’equipe del dottor Giuseppe Cicero, specialista odontoiatra paradontologo con alle spalle un’importante esperienza internazionale, allo scopo di offrire cure odontoiatriche poco invasive beneficiando delle più recenti tecnologie. La stampa 3D, infatti, offre l’opportunità di un’analisi tattile, mentre l’olografia permette una rappresentazione reale dell’osso del paziente e la simulazione dell’intervento.
“L’utilizzo di stampa 3D e ologrammi interviene su un aspetto fondamentale: la comunicazione con il paziente, una fase delicata in cui si mettono le basi per un rapporto di fiducia. Definire nuovi paradigmi, offrendo soluzioni efficienti e pratiche, resta per noi un obiettivo cruciale da onorare attraverso collaborazioni con eccellenze riconosciute in ogni ambito” commenta Giovanni Vizzini, Direttore Medico, UPMC Salvator Mundi International Hospital.
“Con la stampa 3D riusciamo a migliorare le diagnosi e a limitare al massimo gli errori clinici, creando una chirurgia sempre più su misura. Con la tecnica olografica diventa possibile entrare all’interno di strutture anatomiche, con un innalzamento del tasso di successo delle terapie e una diminuzione di errori clinici intraoperatori – sottolinea il dottor Giuseppe Cicero.– È una frontiera all’avanguardia e particolarmente stimolante, verso la quale siamo impegnati in una proficua collaborazione per identificare soluzioni innovative e concretamente applicabili”.
Salute dentale diventa 4.0
Il programma interviene sulla rigenerazione ossea dentale: la risposta per tutti quei pazienti che non hanno una struttura ossea adeguata sulla quale impiantare gli innesti in titanio. “La rigenerazione ossea dentale rientra oggi tra le moderne tecniche chirurgiche che hanno come scopo l’incremento del volume osseo delle arcate una volta avvenuta la perdita degli elementi dentali – spiega il dott. Giuseppe Cicero – Nei casi in cui l’osso è in carenza o del tutto assente, è necessario ricorrere a questo tipo di procedura per poter ristabilire una corretta funzione masticatoria ed estetica”.