Quando l’appendicite rischia di diventare un problema
Un premio pulitzer al Cardarelli di Napoli. La notizia che sta facendo velocemente il giro del web riguarda la scrittrice Elizabeth Strout, che è stata costretta ad uno spiacevole fuoriprogramma che ha interrotto il suo viaggio verso Capri. La scrittrice è stata infatti ricoverata e operata all’ospedale napoletano per un intervento di appendicectomia. L’operazione della Strout è durata all’incirca 45 minuti e ad operare la donna è stato il primario Maurizio Castriconi. Per la donna lo spavento è stato grande, ma tutto dovrebbe risolversi nel migliore dei modi. Al di là del caso della scrittrice Elizabeth Strut, aiuta ricordare come le buoni abitudini si possano rivelare decisive quando suona un campanello d’allarme.
No all’abuso di antidolorifici
«L’evoluzione di un’appendicite acuta – spiega il chirurgo partenopeo Antonio De Falco – non sempre va verso la perforazione e non sempre richiede un intervento chirurgico. Quindi l’appendicite, se opportunamente trattata, non necessariamente porta ad una complicanza seria come una peritonite. Tuttavia se si ha un attacco appendicolare non lo si deve mai trascurare. Un dolore sul fianco destro è il campanello d’allarme più comune, ma oggi giorno si rischia di non sentirlo suonare». Il chirurgo spiega che il largo uso, talvolta anche abuso, di antidolorifici è in questo casi un rischio. Se si assume il farmaco in modo “leggero” si ottiene l’effetto sul sintomo, il dolore passa. Tuttavia in questo modo non facciamo altro che spegnere il campanello d’allarme, ma il problema resta. Il consiglio è dunque quello di rivolgersi al proprio medico di famiglia e di evitare, a prescindere, di ricorrere a cuor leggero ad infiammatori e antidolorifici.