A centinaia sul lungomare per la maratona della prevenzione
La maratona della prevenzione si è chiusa con una maratona podistica, una staffetta ideale tra visite di controllo, buoni consigli sugli stili di vita e sport vero e proprio. A tagliare per primo il traguardo sul lungomare liberato di Napoli è stato Andrea Borsacchi (atleta della Canottieri Napoli Triathlon) che ha fatto segnare il tempo di 32′ 14″, andando così a vincere la Prevention Race 2017, conclusione della Settimana della prevenzione. Alessandra Ambrosio, invece, è la prima tra le donne. In gara anche l’olimpionico Massimiliano Rosolino che non si è risparmiato dopo lo start della professoressa Annamaria Colao, responsabile scientifica del progetto insieme a Tommaso Mandato, presidente di Sportform.
Numeri da record
Da record anche i numeri fatti segnare dalla settimana del Campus 3S, dedicata alla Salute conclusa con oltre 2.500 visite mediche gratuite (numeri mai raggiunti nelle precedenti edizioni). Tanto sport, grazie ai 1.500 studenti che hanno potuto provare una decina di discipline, ma anche solidarietà che è stata protagonista anche della passeggiata amatoriale che nel week end ha visto la partecipazione delle Donne in rosa e, tra i tanti, una cinquantina di rifugiati dell’associazione Aics. Una giornata all’insegna della internazionalità con una delegazione di corridori spagnoli, i rappresentanti dell’associazione italocinese “Tue” e tanti turisti anche stranieri che hanno anche approfittato per ricorrere agli ambulatori nei quali si svolgevano le visite mediche.
Verso i cittadini
Un modello che sino ad ora è stato vincente per il Campus della Salute che negli anni è diventato una presenza fissa a Napoli e in tutte le città della Campania. Una proposta che dallo scorso anno, con il progetto AlfaOmega che precede le giornate in piazza, consente di avere un confronto scientifico di grande livello internazionale ai relatori che affrontano ogni tema della ricerca in campo medico. «Il successo di questa formula – spiega Annamaria Colao, coordinatore scientifico della manifestazione significa che la popolazione avverte l’esigenza di un contatto diretto con il medico e spesso forse non ci va per pigrizia, perché costa, perché pensa di consultarlo solo quando si sta male. In questo modo abbiamo salvato molte vite e di ciò io e le tante persone che lavorano volontariamente a questa iniziativa siamo molto fieri. Miriamo a promuovere una campagna nazionale di prevenzione primaria vera che, oltre a garantire un abbassamento delle percentuali di malati, riduca anche i costi per la sanità pubblica. Intendiamo così anche ribaltare l’approccio alla cura delle malattie. Bisogna ricercare le cause più che mirare alla semplice terapia sugli effetti. E lo stile di vita, il mangiare bene, il dormire adeguatamente, l’esercizio fisico, rappresentano un elemento essenziale per ridurre l’impatto che le malattie hanno sulla nostra popolazione».
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