Hpv: senza vaccino 85 volte più a rischio tumore
“Il vaccino anti- hpv riduce del 70% l’insorgenza del tumore all’utero”: Massimo Andreoni, professore Ordinario di malattie Infettive della facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli studi di Roma Tor Vergata e Past President della Simit (Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali), commenta i dati emersi dagli studi scientifici. Sugli effetti, spiega: “occorrerebbe capire la natura degli effetti a distanza di un vaccino. Nessuno può confermare che questi non sarebbero comunque insorti, anche senza la somministrazione”. Tra 8 mila donne vaccinate solo una si è ammalata di cancro. Tra un numero analogo di donne che hanno ricevuto placebo, e quindi non vaccinate, si sono registrati 85 casi di lesione precancerosa. Lo scopo è di fare chiarezza sul rapporto rischi-benefici, in occasione della Settimana mondiale dedicata proprio alle vaccinazioni.
“Non è chiaro cosa porti le persone a non vaccinarsi – ha aggiunto il professore – evidentemente c’è una colpa dei medici e delle strutture sanitarie nazionali che non riescono a far comprendere il reale valore di questi strumenti. Ma è grave che si sia più attenti a ciò che i mezzi di informazione riferiscono, a volte in maniera incongrua, come spesso accade su siti dalla dubbia validità giornalistica”. Poi continua: “sono bastate poche segnalazioni di manifestazioni post vaccinali, spesso difficilmente attribuibili allo stesso, per scatenare una sorta di gogna mediatica. Il vaccino per il papilloma virus (Hpv), occorre ricordarlo, è in grado di prevenire l’infezione, e di ridurre così il rischio di sviluppo del tumore dell’utero. Basti pensare che il 70% dei carcinomi uterini sono dovuti a dei virus per i quali il vaccino ci immunizza”. “Gli eventi avversi alla vaccinazione – conclude – sono mediamente eventi semplici: da un lieve rialzo febbrile ad un arrossamento nel punto dell’inoculazione del vaccino. Gli eventi gravi sono eccezionali, rarissimi, ma questo vale per qualsiasi somministrazione di un farmaco”.