Cos’è la poliposi nasale e come si affronta
«La poliposi nasale può essere definita come una manifestazione rinosinusale che è caratterizzata dalla presenza all’interno delle fosse nasali di formazioni polipoidi. Escrescenze che nei casi più gravi possono arrivare ad occupare anche completamente le fosse nasali, causando così serie difficoltà a respirare con il naso». Lo ha spiegato ai microfoni di Radio Kiss Kiss il dottor Angelo Ghidini, direttore dell’U.O.C. di Otorino laringoiatria della AUSL IRCCS di Reggio Emilia. Una malattia, la rinosinusite cronica con poliposi nasale, che ha una forte correlazione con altre patologie infiammatorie. «Tutte queste patologie – ha proseguito Ghidini – rientrano nell’ambito di infiammazioni croniche su base immunologiche che vengono definite infiammazioni di tipo 2. Studi retrospettivi hanno dimostrato, ad esempio, che con l’asma può esserci un’associazione che può arrivare sino al 50% dei casi. E, addirittura, con la rinite allergica sino al 70% dei casi».
Come si fa ad avere una diagnosi certa?
«Si guarda a sintomi come la difficoltà a respirare dal naso, la presenza di muco o la perdita dell’olfatto. Se i sintomi perdurano più di 12 settimane è consigliabile praticare accertamenti come l’endoscopia nasale che spetta all’otorino laringoiatra e, se del caso, sarà prescritta una tac dei seni paranasali per evidenziare segni di rinosinusite cronica».
Se c’è una diagnosi, come si interviene?
«La terapia chirurgica è sempre stata la terapia d’elezione per le patologie polipoidi, ma negli ultimi anni c’è stato un importante sviluppo di terapie mediche con farmaci biologici. Terapie che offrono importanti vantaggi sulle recidive. Grazie a questi farmaci riusciamo ad evitare possibili recidive».
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“Contenuto realizzato da Radio KissKiss in collaborazione con PreSa, con il supporto di Sanofi”