Abbattere le barriere: le storie di sei ragazzi diventati guide museali
Castiglion Fiorentino (AR) – “Tutti hanno diritto di partecipare alla vita culturale della propria comunità” così ha esordito Marie Clapot, direttore dei progetti speciali del Metropolitan di New York, parlando alla platea che, questa mattina, ha partecipato alla prima delle tre giornate de “Il Sistema museale castiglionese e il Metropolitan Museo of Art di New York: esempi di accessibilità a confronto”. La Clapot ha detto che le persone interessate da disabilità sono tantissime ed è doveroso pensare a loro come parte integrante soprattutto in ambito museale. “Il Metropolitan, ha aggiunto, da oltre trent’anni propone progetti inclusivi per tutte le disabilità e questo ha fatto sì che oggi siamo all’avanguardia nell’annullare le barriere fisiche sì ma, soprattutto, culturali”.
Anche Ornella Dossi, direttore dei progetti educativi al MART di Trento e Rovereto ha derto: “il Museo deve essere un luogo non solo accessibile, ma d’incontro e per questo è necessario e fondamentale creare accoglienza, sia per quanto riguarda le barriere architettoniche ma, soprattutto, nella offerta; così come è fondamentale mettere a disposizione personale formato in grado di dare risposte alle diverse espressioni della disabilità. L’ormai ventennale esperienza – ha concluso – ci ha portato a lavorare con ogni tipo di pubblico dando delle risposte adeguate”.
Tra gli esempi di progetti inclusivi c’è anche quello del Sistema Museale Castiglione che, in collaborazione con la cooperativa Koiné, ha dato la possibilità a sei giovani (in questo primo step) di diventare guide museali: l’accessibilità, quindi, non è altro che dare la possibilità di esprimersi, di relazionarsi e di confrontarsi.
Domani sarà la volta delle scuole superiori: i ragazzi parteciperanno ai laboratori tenuti proprio da Marie Clapot.