Div.ergo, il laboratorio leccese che valorizza la diversità
In Puglia, nella città di Lecce, esiste una realtà che da tempo valorizza la diversità, creando innovazione. Gli artisti del laboratorio creativo Div.ergo anche quest’anno hanno impacchettato e spedito tantissimi regali di Natale. Il progetto di inclusione sociale coinvolge giovani e adulti con disabilità intellettiva a tempo pieno in un laboratorio artigianale nel centro storico della città per la realizzazione di prodotti artistici. “Si è uomini solo con gli altri” è il mantra del progetto. In questo luogo di cultura, di relazione e di lavoro, nascono bomboniere, oggetti d’arredo e prodotti unici, che vengono distribuiti in tutta Italia. Riesce ad autofinanziarsi proprio grazie alle vendite, anche online.
Gli artisti con disabilità, grazie al laboratorio realizzano un processo di empowerment: accrescono le loro conoscenze artistico-culturali, instaurano relazioni significative e apprendono tecniche di lavoro. Il Laboratorio creativo “Div.ergo” di Lecce nel 2020 ha anche vinto il premio nazionale “Angelo Ferro” per l’innovazione nell’economia sociale, promosso da Fondazione Zancan e Fondazione Cariparo con il contributo di Intesa Sanpaolo. Il progetto ha superato una selezione che ha visto concorrere 330 progetti da ogni regione.
Guarda il video degli auguri di Natale degli artisti
Come nasce Div.ergo
Il Laboratorio creativo Div.ergo è nato nel dicembre del 2009 come progetto sperimentale dell’Associazione di volontariato C.A.Sa. di Lecce. Lo scopo era offrire a 5 giovani con disabilità intellettiva una prospettiva di sviluppo nella linea dell’età adulta una volta terminato il ciclo scolastico. L’unica alternativa disponibile sul territorio è, allora come oggi, la partecipazione alle attività dei centri diurni.
Dal 2015 la crescita dell’esperienza ha fatto sì che l’Associazione C.A.Sa. promuovesse l’istituzione della Fondazione Div.ergo-Onlus, ente capace di gestire e ampliare la crescita economica e sociale del Laboratorio creativo Div.ergo. Infatti, i risultati ottenuti non rendevano più ipotizzabile restare tra le “attività marginali” di un’associazione di volontariato.
Inclusione sociale dei giovani con disabilità intellettiva
Il progetto oggi affronta i problemi dell’inserimento e dell’inclusione sociale dei giovani con disabilità intellettiva che hanno concluso il ciclo scolastico. L’art. 30 della Convenzione ONU sui diritti delle Persone con disabilità obbliga gli Stati firmatari a riconoscere “il diritto delle persone con disabilità a prendere parte su base di eguaglianza con gli altri alla vita culturale” al fine di “sviluppare e realizzare il loro potenziale creativo, artistico e intellettuale, non solo a proprio vantaggio, ma anche per l’arricchimento della società”. Tuttavia, le persone con disabilità intellettiva sono raramente incluse tra i fruitori e gli attori di processi e iniziative di crescita economica, sociale e culturale, sottolinea la fondazione.
“ A Div.ergo siamo partiti dalla diversità di ciascuno dei volontari e dei lavoratori”, racconta la presidente Maria Teresa Pati. “L’abbiamo cercata, ci ha colti in contropiede, ci ha fatto sia indietreggiare che forzare la mano, poi l’abbiamo ammirata e valorizzata. Ora, sgranando bene gli occhi giorno per giorno stiamo approdando all’alterità di ognuno. Questa è una ricchezza per l’esistenza di tutti. A Div.ergo ci guardiamo negli occhi, invece di guardare i nostri personali pensieri sull’altro”.
Tra i progetti anche la valorizzazione dei terreni
Utilità marginale è uno dei tanti progetti promossi dalla Fondazione Div.ergo-Onlus di Lecce e sostenuto da Fondazione con il Sud. Si tratta di un programma di agricoltura sociale per il recupero e la valorizzazione di terreni incolti e abbandonati del territorio di Lecce. Dall’iniziativa è nata una mini-serra per la coltivazione dei micro-ortaggi viene curata da un gruppo di giovani con disabilità intellettiva. L’impatto sociale che il progetto sta avendo su persone e territorio è dimostrato dai numeri. Sette persone con disabilità intellettiva hanno svolto un percorso di formazione e realizzato un tirocinio formativo retribuito. Dal loro percorso sono nati i micro-ortaggi che vengono acquistati dai ristoranti di Lecce. Altre tre persone, infine, hanno trovato occupazione in una cooperativa sociale, Filodolio, che oggi sottrae all’incuria e recupera scampoli di terreno fuori dal centro, coltivando legumi, zafferano, topinambur.