Arriva la tangoterapia contro l’Alzheimer. Il progetto pilota
Il tango argentino è un ballo coinvolgente, in grado di stimolare corpo e mente. A Ferrara sarà lo strumento che aiuterà i malati di Alzheimer. Da giovedì 30 marzo, infatti, è partito il “Progetto pilota di Tangoterapia metodo Riabilitango”, ideato e progettato dall’Associazione Malattia Alzheimer di Ferrara (Ama Ferrara) in collaborazione con il Centro per i disordini cognitivi di Ferrara (Unità operativa di Neurologia) dell’Azienda ospedaliera di Ferrara.
Si tratta di un progetto rivolto a un gruppo selezionato di 15 pazienti, inviati da Ama, con patologie allo stadio iniziale di demenza del tipo Alzheimer, selezionati dal Centro per i disordini cognitivi dell’ospedale di Cona (Ferrara), in particolare dell’Unità operativa di Neurologia. Alla Tangoterapia parteciperanno anche i loro familiari, con l’intento di sviluppare un’integrazione maggiore della persona malata all’ambiente circostante, limitandone stigmatizzazione ed isolamento.
Ancora oggi non esiste una terapia che sia in grado di prevenire o guarire l’Alzheimer. Il Italia sono 800mila i malati, di cui 74.000 in Emilia-Romagna, e il loro numero si stima che raddoppierà entro il 2050 (dati Istat e Organizzazione Mondiale della Sanità). Sarà, quindi, la città di Ferrara la prima in Emilia-Romagna a sperimentare gli esiti della Tangoterapia su persone affette da Alzheimer.
“Il metodo, nato nel 2012 e ideato da Marilena Patuzzo (docente all’Università degli Studi di Milano), è già ampiamente utilizzato con pazienti affetti da patologie neurologiche, in particolare Parkinson, sclerosi multipla, persone colpite da ictus e con chi ha problematiche di tipo cardiovascolari e respiratorie – spiega Paola Rossi, presidente di Ama Ferrara – perché ha esiti benefici conclamati: la musica e in particolare il ballo sono infatti tra le attività fisiche e ludiche che apportano maggiore benessere sul paziente. Il tango argentino risulta dare i risultati migliori. Contribuisce a stimolare reciproca fiducia e capacità ad affidarsi agli altri, crea una maggiore consapevolezza sulla propria corporeità e sulla condivisione degli spazi. Essendo un progetto innovativo, verrà realizzata una casistica di riferimento, che potrà essere ‘esportata’ e sviluppata anche in altri territori, sia in Emilia Romagna che in altre regioni”.
Fino al primo giugno, a cadenza settimanale, gli incontri avranno luogo al centro sociale ricreativo “Il Parco” ogni settimana. I risultati verranno valutati dal Centro per i disordini cognitivi di Ferrara-Unità operativa di Neurologia e riguarderanno il tono dell’umore, la compliance terapeutica e la riduzione dei disturbi psico-comportamentali.