La salute in tavola, anche in caso di lockdown
In vista di un nuovo lockdown gli esperti lanciano un avvertimento: la sedentarietà e la cattiva alimentazione possono essere dannose quanto e più del Covid, anche se gli effetti saranno visibili solo a lungo termine. Noi di PreSa abbiamo voluto provare a stilare un piccolo vademecum sulle buone abitudini a tavola anche e soprattutto in caso di lockdown. Piccoli segreti alimentari e buoni consigli per tenersi in salute. Un aiuto viene dalla pagina Facebook di PreVenENDO. Di che si tratta? PreVenENDO è un progetto educativo a culturale a cura della professoressa Katherine Esposito e condiviso con il professor Dario Giugliano per la prevenzione delle malattie endocrino-metaboliche e andrologiche. In questo caso sono le dottoresse Carla Carbone Vlenia Pernice a stilare una lista di buoni consigli per sopperire, o meglio dare un contributo, al fabbisogno giornaliero di vitamina D proveniente dalla dieta è inferiore a quello derivante dall’esposizione alla luce solare. Con un lockdown in pieno inverno, infatti, addio passeggiate e mattinate all’aria aperta. Quindi, meglio ricorrere a quegli alimenti “buoni” che possono fare la differenza.
VIATMINE
Ad esempio, nei mesi invernali o nei soggetti che per motivi di lavoro o salute non possono esporsi sufficientemente al sole, va implementato l’apporto di vitamina D proveniente dalla dieta. Quali sono, dunque, i cibi che ne contengono maggiori quantità? Al primo posto troviamo l’olio di fegato di merluzzo, che rappresenta l’alimento con più alto contenuto di vitamina D. É, inoltre, ricco di vitamina A e omega 3. Una quota soddisfacente di questo elemento è contenuta nello sgombro, anguilla, salmone, trota, pesce spada e tonno. Latte e derivati, tuorlo d’uovo, funghi (che sono la principale fonte vegetale) e cereali forniscono un modesto apporto di vitamina D. «L’uomo è ciò che mangia» scriveva Feuerbach nel 1800, intuendo già che un’alimentazione sana ed equilibrata rappresenta la prima arma di prevenzione e di ricerca della salute.
LA RICETTA
Particolarmente utili e gustose sono le ricette a tema che vengono pubblicate sulla pagina Facebook. Per la notte delle streghe non poteva mancare la zucca. E allora: prima di tutto eliminate i semi dalla zucca e sbucciatela eliminando la scorza dura. Poi tagliate a tocchetti piccoli la polpa della zucca. In una padella antiaderente fate imbiondire l’aglio con l’olio extravergine d’oliva. A questo punto aggiungete la zucca precedentemente tagliata, il prezzemolo tritato finemente e l’ acqua. Unite anche un pizzico di sale e lasciate cuocere a fuoco moderato per circa 20 minuti girando di tanto in tanto. Cuocete gli gnocchi in abbondante acqua salata, scolateli e uniteli al sughetto di zucca precedentemente preparato. Portate in tavola aggiungendo una bella spolverata di parmigiano grattugiato e buon appetito Se preparati seguendo il procedimento classico, gli gnocchi di patate apportano 124 kcal/100 grammi, un quantitativo calorico nettamente inferiore rispetto a riso e pasta. Le preparazioni industriali invece, possono risultare più elaborate a causa dell’aggiunta di grassi o margarina. L’ apporto calorico degli gnocchi è rappresentato prevalentemente dai carboidrati, le proteine sono mediamente presenti, mentre i lipidi risultano piuttosto insignificanti. Hanno un indice glicemico abbastanza elevato, per cui, è necessario fare attenzione in caso di diabete mellito tipo 2 e/o ipertrigliceridemia. La porzione media di gnocchi è di circa 200 grammi; in caso di sovrappeso, diabete o trigliceridi alti, la dose consigliata è di circa 150 grammi.